Megabatteriosi (di Lorenzo Crosta, Med. Vet.) Le megabatteriosi sono patologie del tratto digerente (prevalentemente del proventricolo), in grado di colpire diverse specie di uccelli. Queste infezioni, frequenti nei pappagallini ondulati e nei canarini, furono descritte negli anni ‘80. Benché non se ne conoscesse con certezza l'agente eziologico, la malattia, almeno nel nostro paese, fu definita "Micosi '80"; infatti, vista l'apparente efficacia della terapia con un antifungino (l’Amfotericina B), si ritenne potesse essere provocata da miceti. In realtà l’infezione, ora meglio studiata, è causata da grossi batteri detti megabatteri. Esistono tuttora però discordanze circa la loro esatta classificazione, c'è già, infatti, chi parla di "megalieviti". La megabatteriosi è stata descritta nei pappagallini ondulati, soprattutto nei soggetti da esposizione o "Inglesi", nei Canarini e altri piccoli passeriformi, negli inseparabili, calopsitte, parrocchetti del genere Neophema, Cacatua, polli e struzzi.

Le esatte modalità di trasmissione sono sconosciute, ma si suppone che i megabatteri siano normali abitatori dell'apparato digerente prossimale di canarini ed ondulati e che in particolari situazioni possano provocare una malattia conclamata; l’atteggiamento generale nei confronti del reperimento di tali megabatteri è pertanto passato dal totale allarmismo degli anni 80, ad un atteggiamento più morbido (trovarli è normale, basta che non diano problemi conclamati).

Sintomatologia

Gli animali si presentano dimagriti e un pò depressi. Sembrano alimentarsi, ma ad un'osservazione più accurata si nota che spesso raccolgono il cibo senza ingerirlo. L'infezione tende a diffondersi rapidamente, ma la mortalità resta bassa.

Diagnosi

I megabatteri possono essere identificati in gran numero nelle feci degli uccelli ammalati o dopo lavaggio del gozzo, ma si consiglia di ripetere gli esami perché la disseminazione non è costante nel tempo.

Ovvio che anche l’esame necroscopico, soprattutto l’istopatologia del tratto interessato sono un ausilio indispensabile in situazioni di patologia di gruppo.

Terapia

Si può tentare una terapia con Amfotericina B, ma i risultati sono molto incostanti. La somministrazione di Lattobacilli specifici da gozzo di pappagallo e l'acidificazione dell'ambiente gastrico aiutano la normalizzazione della flora intestinale e, con essa, l'eliminazione dei Megabatteri, ma tali misure devono durare almeno 30-40 giorni.

Prevenzione

Visto che nell'instaurarsi di questa malattia sembra evidente una predisposizione di razza ed anche una sensibilità di alcune linee di sangue (ad esempio alcuni ceppi di Ondulati Inglesi sono maggiormente sensibili), si consiglia di escludere dalla riproduzione i soggetti malati, limitando in tal modo la creazione di linee genetiche resistenti.

 

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